Intervista ad Amaro. Il Campione Red Bull Italia BC One 2023.

Oggi abbiamo il piacere di ospitare sulle nostre pagine il vincitore dell'ultima edizione Red Bull BC One italia. Già finalista di diverse edizioni rappresenterà l'Italia a Parigi nella finalissima Red Bull di Ottobre. In contemporanea alla preparazione ai principali eventi internazionali, mette a disposizione la sua competenza e professionalità a chi vuole migliorarsi sempre più nel breaking, ma anche a chi si vuole avvicinare a questo mondo, e vuole farlo con chi è stato in grado di intraprendere un percorso  vincente (QUI il suo contatto istagram diretto). Perchè, oltre a conquistare vittorie, insegnare alle nuove generazioni è una sua missione. Con questa intervista vogliamo conoscere meglio Luca "Amaro" D'Antonio.
Qual è stata la tua prima esperienza con la breakdance?
Vidi il breaking per la prima volta da un ragazzo che si allenava da solo nella palestra che frequentavano i miei genitori, avrò avuto 5 o 6 anni. Così andai li a chiedergli se potesse insegnarmi qualcosa.
Come hai scoperto questa forma di danza e cosa ti ha attratto?
Scoperta con l'episodio che raccontavo prima, quello che mi ha subito attratto è stata la dinamicità dei movimenti, vedere quel tipo di dinamiche mi toccava a livello emotivo, come quando si ascolta una canzone che ci piace.
Puoi condividere un momento significativo nella tua carriera di bboy che ti ha fatto svoltare e poi portato a diventare un campione?
Difficile pensare a un singolo momento significativo. Se potessi parlare al plurale direi tutte le sconfitte. Credo che rendere produttiva la frustrazione che si ha dopo un fallimento e cogliere i giusti insegnamenti dalle esperienze sia la chiave per questo.
Quali sono gli allenamenti e la preparazione fisica necessari per eccellere nella breakdance?  Quanto conta la disciplina e il talento?
Non credo che ci sia una scienza esatta per gli allenamenti in quanto essendo una forma d'arte ognuno si esprime e utilizza il proprio corpo in maniera differente. Allo stesso tempo credo che sia importante capire quali sono quelli giusti per te, capire le cose su cui bisogna lavorare a livello artistico parlando di breaking e cosa migliorare a livello di preparazione fisica. Per il fattore disciplina talento direi un 70% e 30%, il talento senza disciplina è un talento sprecato.
Puoi condividere alcuni dei tuoi metodi di allenamento preferiti?
La cosa che preferisco è trovare nuovi movimenti senza schemi, per poi riportarli all'interno di uno schema di powermoves o footwork in modo da creare passi che funzionino come foundation.
Nelle competizioni internazionali ormai sei uno dei protagonisti, finalista in diverse edizioni Red Bull e vincitore dell’ultima edizione. Qual è stata la tua esperienza più memorabile in una competizione?
Sicuramente la vittoria del battle of the year con la mia crew e la vittoria del bc one, perché sono il simbolo di un percorso.
Come ti stai preparando alla finale red bull di Parigi ?
A parte il discorso di preparazione fisica, lavoro sui round ecc, credo che un punto chiave della preparazione siano state le competizioni internazionali a cui ho partecipato questa estate. Mi hanno fatto capire parecchio su come affrontare battle di quel calibro come sarà anche il bc one a Parigi.
Tu provieni dalla scuole danza, quanto conta per te strutturare un percorso di crescita per un bboy attraverso una scuola?
Credo che sia importante se si è seguiti dalle persone giuste, soprattutto da molto giovani. Credo pero che sia altrettanto importante fare delle esperienze al di fuori di essa, esperienze di studio e esperienze di condivisione come jam e battles.
Pensi che ad oggi la cultura hip hop, soprattutto per le nuove generazioni, è ancora un elemento indissociabile dalla breakdance? A te quanto ha influenzato sia come persona che come ballerino?
Sicuramente soprattutto nelle nuove generazioni si è persa un po la cosa "culturale", perché anche le influenze che hanno sono meno hip hop (per esempio la musica). Però quello che deve essere indissociabile sono i valori della cultura hip hop. Quando non faranno più parte del breaking, allora saremo persi (RISATA, ndr). A me personalmente la cultura hip hop ha influenzato in maniera totale, la stessa emozione che provo con il breaking la provo con il rap e i graffiti, tutta roba con cui sono cresciuto.
 
Cosa consiglieresti al genitore di un bambino che magari vede un bboy per strada, e il bambino ne rimane folgorato e vorrebbe iniziare a praticarla? Quali valori può dare come crescita umana oltre che la mera attività fisica?
Il breaking è un insegnante in tantissime cose. Educa all'impegno e allo studio, insegna la sana competizione, sviluppa la creatività e aiuta nei rapporti sociali entrando per forza di cose a far parte di una community. C'è un mondo dietro al breaking come attività fisica.
Sappiamo che metti a disposizione la tua esperienza in workshop e corsi, a tuo avviso qual è il livello in cui un bboy dovrebbe raffrontarsi con un professionista del tuo calibro? Ti rivolgi solo a bboy formati in cerca di perfezionamento oppure anche a neofiti?
Io insegno a ragazzi di tutti i livelli e tutte le età. È fondamentale essere un professionista che abbia studiato e fatto molte esperienze anche per insegnare la piu semplice delle basi.
La breakdance è una forma d'arte creativa eppure alcuni la considerano solo powermove, un nostro motto è: la break è danza non solo power move! Tu come sviluppi la tua creatività e come crei le tue skills?
Fortunatamente credo che il periodo del breaking solo trick e power moves sia passato di moda, penso che ora si faccia una sufficiente attenzione alla parte artistica e del ballato. Il breaking è una forma d'arte quindi nonostante esistono e io stesso utilizzi molti metodi per creare la mia roba, alla base di tutto c'è il trovare ispirazione in qualcosa. Penso che questa sia la cosa più importante per creare.
La domanda sulle olimpiadi è inevitabile, tu pensi ci possa essere la possibilità che venga snaturata la cultura e la tradizione della breakdance facendola avvicinare più a uno sport piuttosto che un espressione artistica?
Credo che sia giusto considerarlo un circuito a parte, perché si, in quel contesto è decisamente più vicino a uno sport che a una forma d'arte.
Uno degli aspetti che attrae molto nella break è la condivisione e la fratellanza, potrebbe esserci il rischio di maggiori egoismi ed individualità con il miraggio di diventare atleti della nazionale?
Questo problema c'è ma non nasce con il discorso olimpiadi/nazionale secondo me. La radice di questo problema la trovo nel sopravvento degli 1vs1 piuttosto che i discorsi di crew. Ci sono poche crew al giorno d'oggi, e questo credo che sia un problema. 
Nelle battle la componente delle provocazioni è parte della battle stessa.Come sono i rapporti tra voi ballerini dell’ambiente ? Hai visto cambiamenti negli ultimi anni?
In battle è sempre guerra, ovviamente. Al di fuori della battle, in italia, c'è molta amicizia e vedo una community molto unita. Cambiamenti non ne ho visti molti perché sono piuttosto giovane nella scena del breaking, frequentandola da solo 7 anni.
Partecipando a diverse competizioni internazionali hai una dimensione di quello che è il livello della break dance italiana rispetto a quella estera. Come valuti lo stato attuale del breaking italiano e in cosa potrebbe migliorare?
Secondo me sta per finire l'epoca dell'italia che non sta al livello internazionale. La scena è cresciuta tanto e tra questa e le nuove generazioni inizieremo ad affermarci anche all'estero.
Per concludere qual è l'emozione più grande che ha vissuto e quella che vorrebbe vivere Luca d'Antonio?
Vincere il bc one con tutta la mia famiglia e la mia crew presenti e poter condividere quel momento con loro è stato uno dei momenti piu belli di questo percorso.. e quello che vorrei vivere è un altro sogno con le stesse persone.