Intervista a DJ Uragun. Una vita tra breaking e BPM!

Tutti nell’ambiente breaking ti conoscono, ma per chi magari assiste per la prima volta a una battle e scopre la tua arte, potresti raccontarci qualcosa di te? Chi sei e come sei arrivato a diventare un DJ?

Sono Yuriy Danylyuk, in arte DJ Uragun, classe 1986.
Tutto è iniziato in Ucraina, nella piccola città di Teofipol, dove ho sviluppato il mio grande amore per la cultura hip hop grazie a mio fratello maggiore, che ascoltava la musica rap, funk, reggae, jungle, e anche grazie a mio padre, un DJ in discoteca e polistrumentalista dalla seconda metà degli anni Settanta. Così mi sono ritrovato in una casa piena di dischi, bobine nastro magnetico, cassette, giradischi, boombox, e tanti strumenti musicali nonchè tanto amore per la musica e per l’hip hop. All'epoca, non ero ancora un appassionato di breaking, perché non c'era nessuno in giro a insegnarmi come si faceva. Copiavo solo i primi passi di mio fratello per scherzo.
Finché un giorno mio fratello mi ha fatto un regalo che ha cambiato la mia vita per sempre: mi ha portato una videocassetta di B.O.T.Y. del 1998. Da quel momento ho iniziato a fare allenamenti da bboy e mi sono incuriosito alla musica che ballavano i bboy, è nato in me un grande interesse per la ricerca della musica che circolava nella zona alla fine degli anni '90. Mio fratello si è iscritto a un corso alla scuola di Djing di Kiev "Back 2 School" e dopo averlo completato ha cominciato a suonare in giro alle prime jam e party dove ballavano le prime crew di breaking in Ucraina come Soul B, DFC, Ruffneck Attack, H-Blast agli inizi degli anni Duemila. Io lo seguivo nei suoi live e mi entusiasmava molto.
Nel 2003 mi sono trasferito a Brescia, in Italia, dove ho conosciuto i bboy locali come bboy Nagasaky, Ruzman, Gio Effektz e la Funkabbesta crew. Sono stato accolto e accettato, abbiamo iniziato a ballare insieme in piazza Vittoria a Brescia. Qualchè anno dopo abbiamo formato un mega team di nome "Super Elastik Bboy Plastik" con alcune vittorie importanti alle battle sul territorio nazionale. Nel 2005 ho cominciato a interessarmi al DJing e ho cercato corsi, ma non ne ho trovati. Un giorno ho scoperto un corso sui CDJ, ma non era proprio quello che mi aspettavo. Comunque l'ho finito con il "quasi ottimo" sull'attestato di frequenza. Ho sempre voluto suonare vinili, sentire la musica sotto le dita, quindi nel 2006 ho acquistato i miei primi giradischi e ho cominciato a mixare un po' di hip hop, funk e drum'n'bass. Ho iniziato a fare i miei primi scratch su un DJ place formato da due giradischi Vestax PDX 2000 MK II e un mixer da battaglia Stanton SA-8.
Dopo qualche jam dedicata ai bboys & bgirls uno dei miei cari amici, bboy Nagasaky mi disse: "Uragun ti vedo preso bene, perché non inizi a mettere i dischi alle battle?". Vedevo sempre la gente ballare e divertirsi mentre suonavo musica “Non è male come idea" risposi.
Il seme era stato piantato nella mia testa. Tuttavia, da studente, non avevo abbastanza soldi per comprare vinili, quindi ho dovuto trovare un lavoro part-time per guadagnare qualche soldo e realizzare il mio sogno. Nel 2007 avevo già una piccola collezione di circa 60 dischi, alcuni dei quali avevo portato con me dall'Ucraina, insieme a un sacco di cassette.
Fu allora che suonai al mio primo evento da DJ. La musica che stavo suonando era fresca e fantastica, e tutti i ragazzi si gasarono un sacco. Dovevo continuare su quella strada, visto che ricevevo molti complimenti. Il mio debutto ufficiale in Italia avvenne nel 2007 al Big Lake Contest. 

Come sei riuscito a far diventare la tua passione il tuo lavoro? 

Continuo a lavorare in ufficio, mantengo il DJing come una grande passione e il lavoro mi permette di investire nella musica, acquistare nuovi dischi e sponsorizzare la nostra casa discografica chiamata "Solo Gas Records". Facciamo uscite che tutti i bboys, bgirls e anche tutti gli appassionati della musica hip-hop, funk, breat beat, bboy breaks possano ascoltare. I nostri pezzi sono online su tutte le piattaforme.

Qual è la sfida più difficile che hai dovuto affrontare?

La sfida più difficile che abbiamo dovuto affrontare è stata quella del COVID-19, quando non si poteva suonare in giro e abbiamo dovuto chiudere il nostro locale, un circolo ARCI che abbiamo creato con i ragazzi, che si chiamava "Boombox". Quei due anni sono stati davvero pesanti per tutti quanti.

Nelle professioni spesso si vede il lato bello della medaglia: partecipazione ai più importanti show, riconoscimenti, ambiente unico. Puoi dirci – se ci sono – i sacrifici e le rinunce più grandi che bisogna fare per raggiungere posizioni di prestigio come la tua?

Esattamente: i sacrifici sono tanti. Sacrifici come, ad esempio, lavorare per tutta l'estate senza andare in vacanza per poter comprare i nuovi vinili, oppure rinunciare a comprare cose che mi piacciono o evitare di uscire a mangiare sushi o al ristorante; tutto per investire nella mia passione. Quindi ho sempre condotto una vita abbastanza easy. Nel senso che, dove potevo risparmiare, ho sempre risparmiato. Non perché mi mancassero 100 euro per andare a cena fuori, ma mettendo sulla bilancia le due cose ho sempre detto "guardo solo in una direzione. I ragazzi si stanno gasando: ho bisogno di nuovi dischi". Alcuni eventi o situazioni andavano sacrificati e si doveva rinunciare a certi piaceri per poter allargare la propria collezione dei vinili.

La passione è diventata costosa nel tempo, perché comprare dischi può essere oneroso. I prezzi variano da 1 a 100, 200 o addirittura 500 euro per avere un originale. Questa passione mi ha portato a creare una grande collezione di dischi che ancora conservo. Saranno circa 6.000 dischi.
Nei momenti più difficili ho preferito sacrificare uscite inutili o anche smettere di fumare. Sì, smettere di fumare è stato un vero sacrificio, perché calcolando quanto spendevo al mese in sigarette, circa 80-100 euro o forse anche di più, mi rendevo conto che potevo investire quei soldi in vinile. Alla fine, ciò significava avere una collezione di singoli e LP che cresceva rapidamente.
Ho anche lavorato in cantiere, perché ai tempi non avevo molte alternative. Non avevo molti contatti, se non qualche amico ucraino, che mi disse: 'Se vuoi, posso aiutarti a trovare lavoro in cantiere'. Ho accettato e mi sono ritrovato a fare lavori fisici, come sollevare piastrelle, sbancalare il cemento senza l'ausilio di un ascensore, fare lavori da muratore, stuccare le fughe e così via. Non avevo paura del lavoro fisico, anzi, essendo un bboy bello allenato e muscoloso, potevo affrontare qualsiasi tipo di lavoro senza problemi.
In definitiva, ero disposto a fare qualsiasi lavoro che portasse denaro.

Le tue creazioni sono un elemento di ispirazione per tanti bboys e le bgilrs puoi dirci come nasce il processo creativo?

Vero, sono un elemento di ispirazione per molti bboys e bgirls grazie ad un ottimo livello di digging e comprensione dei generi musicali adatti a ballare il breaking. Ho fondato un etichetta discografica di nome "Solo Gas Recordz" insieme ai miei amici ILLAG, Zapy, Madrock e gli ospiti speciali. Cerchiamo di produrre delle tracce basate sulle esigenze attuali. Ad esempio, l'idea è nata dall'entrare nella libreria sonora di Red Bull. Abbiamo ascoltato tutte le tracce di Red Bull, e l'obiettivo principale era creare qualcosa di nuovo, qualcosa di completamente diverso da ciò che c'era già. Cerchiamo di introdurre idee fresche e un nuovo vento di novità nelle tracce.

Questo anche perchè alcuni anni fa delle tracce sono diventate abbastanza famose, ma a volte possono diventare un po' monotone e stancare quando vengono riprodotte in continuazione. Io, come appassionato di musica, cerco costantemente di rimanere aggiornato. Dopo tre anni, sentire sempre le stesse cose può diventare noioso. Quindi, l'idea principale di questo processo creativo è nata dalla mia esigenza di offrire qualcosa di nuovo ai ragazzi.
Traccia dopo traccia, abbiamo cominciato a inserire elementi che mancavano: ritmi diversi, beat unici, stili vari e percussioni diverse, il tutto per soddisfare una vasta gamma di gusti. Il processo creativo ha avuto inizio da questa idea di infondere freschezza nel nostro sound.

Il tuo sound è riconosciuto e apprezzato da tanti, a tuo avviso cosa ti distingue dai colleghi e cosa pensi ti rappresenta maggiormente?

Allora, essendo conosciuti a livello internazionale, ci distinguiamo dai nostri colleghi per l'approccio che adottiamo nella produzione. La nostra produzione è diversa rispetto agli altri, sia in termini di mastering che di mixaggio, e soprattutto in termini di idee. La nostra band è composta da diversi elementi, sono quasi tutti bboys e tutti con molti anni di esperienza nella produzione musicale. Collaboriamo con musicisti e compositori, quindi possiamo dire che l'intera band di Solo Gas Recordz ha una vasta esperienza sia nella musica che nella masterizzazione, nel mixaggio e nella composizione.

Questo è il motivo per cui le nostre tracce, dal punto di vista compositivo, sono molto avanzate e sono apprezzate da molte persone, inclusi molti colleghi che le suonano. A loro piace incorporare la nostra musica insieme alla loro, grazie al nostro stile di produzione completamente diverso.

Quali sono le tue influenze musicali e come queste influenze si riflettono nella tua musica per le battle?

Le mie influenze musicali, come ho menzionato in precedenza, variano da diversi generi, tra cui hip hop, funk, reggae, jungle, d'n'b, jazz, prog rock, pop e musica disco, che mio padre metteva in discoteca. Questa diversità di influenze si riflette nelle nostre produzioni, dove cerchiamo di variare grazie alla nostra conoscenza di questi stili.

Spesso invio riferimenti ai ragazzi e cerco di trovare campioni interessanti o idee interessanti da incorporare nelle tracce. Questi riferimenti possono essere trasformati in modo creativo dai musicisti o compositori con cui collaboriamo, in modo da ottenere qualcosa di completamente nuovo. Nel nostro lavoro, a volte dobbiamo prendere in considerazione le restrizioni legate ai diritti d'autore e quindi non possiamo tagliare o modificare le tracce. 
Ciò che ci differenzia da altri è la possibilità di chiamare musicisti o collaboratori che sono in grado di suonare strumenti musicali in modo eccezionale. Questo può rendere difficile per chi non è un musicista distinguere se una parte è stata suonata o creata al computer, specialmente se il mixaggio è di alta qualità. Questa versatilità è un elemento distintivo delle nostre produzioni e ci permette di avere una vasta gamma di beats e idee musicali a disposizione.

Quali sono gli elementi musicali che ritieni più importanti per creare un set vincente per una battle ?

Per creare un set vincente per una battle di breaking, io consiglio sempre ai ragazzi di essere versatili, di spaziare a 360 gradi. Quindi, di mettere un po' di tutto e variare con i BPM (battiti per minuto) delle tracce. I BPM sono il battito cardiaco di una traccia, bisognerebbe includere sia un po' di rap, sia un po' di bboy breaks più veloce, sia un po' di Funk e groove, eccetera, variando sempre stili e dando sempre energia.

Un DJ deve caricare e trasmettere energia in quello che fa. Anche la playlist, quando viene creata, deve trasmettere energia. Bisogna poi capire se può funzionare, questo è molto importante. Tuttavia, non è una cosa alla portata di tutti, perché i Break DJs devono essere anche bboys e avere un buon gusto musicale. Questo è fondamentale per creare un set vincente.

Come prepari un set? Quali sono i passaggi chiave nel processo di selezione delle tracce?

Metto tutte le tracce, faccio le mie cartelle, suddivisi in stili e BPM. Cerco di selezionare le tracce adatte al mixaggio che può aiutare durante le battle. Mi assicuro di includere pezzi strumentali e cantati, in modo da variare la musica e permettere ai ballerini di adattarsi a quello che metto. Questo è importante per mostrare alla giuria la versatilità dei ballerini, che possono ballare su qualsiasi tipo di musica, che sia rap, canto o solo strumentale. Dimostrare che è in grado di seguire diversi fattori ad esempio tempo, lirica, beat, un accento su un certo strumento è fondamentale.

Mi impegno a cambiare continuamente il mood delle tracce, passando da qualcosa di più semplice a qualcosa di più complesso, da tracce cantate a tracce strumentali con campioni di strumenti interessanti. Questa varietà è essenziale, sia per me che per i bboys e le bgirls che partecipano alle battle e gestiscono le loro entrate. È importante essere in grado di ballare bene su qualsiasi tipo di musica, a qualsiasi BPM. 

Quali sono alcune delle tue tracce preferite da suonare durante le battle e perché?

Allora, le tracce che hanno fatto la storia del Breaking a livello mondiale, così come le nuove tracce che piacciono al pubblico e che ottengono una risposta positiva, le tengo sempre a portata di mano per ogni occasione. Non cerco di riproporre sempre le stesse tracce, anche se è difficile in una settimana o un mese avere una discografia nuova, considerando che possono esserci 50/150 sfide, è normale che ci possano essere delle ripetizioni.

Tuttavia, cerco sempre di selezionare i pezzi migliori, quelli che hanno ottenuto le migliori reazioni sia tra i ballerini che il pubblico. Scelgo le tracce che so che possono far ballare molto bene le persone. Queste tracce le tengo da parte e le inserisco nel set quando sento che è il momento giusto, senza una programmazione rigida in anticipo. Non c'è una regola fissa sul tipo di musica, nessuno deve aspettarsi in anticipo musica veloce o lenta, o più intensa o meno intensa. Io vado con l'istinto, metto la musica, e il ballerino deve ballare. Perché alla fine quasi tutto è ballabile, quasi tutto può portare energia.
La musica, per me, deve portare energia, ed è per questo che le tracce preferite da suonare sono quelle che ottengono una ottima risposta dai bboys e bgirls.

Come gestisci la pressione e l'energia delle battle dal punto di vista musicale?

Riesco a gestire tranquillamente la pressione grazie alla mia vasta esperienza. In 16 anni ho suonato in più di 28 paesi in tutta Europa, su palchi sia piccoli che grandi. Questa esperienza mi permette di valutare la situazione e il pubblico, e mi adatto di conseguenza.

Posso vedere il pubblico e capire la situazione. Cerco di interagire con il pubblico, se lo vedo gasato cerco di mantenerlo gasato. Quando vedo che il pubblico è un po' spento, cerco di dare di più, sia dalla musica che dalla mia presenza sul palco. Anche in qualità di DJ, cerco di mantenere l'energia alta.
Per quanto riguarda i bboys e le bgirls, a volte il pubblico potrebbe non essere così entusiasta nonostante la musica sia carica di energia e i breakers stiano spaccando. In questi casi, tocca a noi, gli host, intervenire e caricare il pubblico. Dobbiamo collaborare insieme per creare un'energia positiva che renda la Battle memorabile. Alla fine, l'obiettivo è far sì che il pubblico torni a casa felice, gasato e desideroso di tornare. Questo è molto importante per noi.

Puoi condividere alcune delle tue esperienze più memorabili?

Le mie esperienze più memorabili? Beh, ho suonato su tantissimi palchi in  più di 28 paesi europei, ho condiviso la consolle con quasi tutti i top break Djs sia italiani che internazionali, ho suonato per i top bboys e bgirls di livello mondiale, ho conosciuto a volte le scene intere di alcuni paesi nonchè diggato i vinili nei migliori negozi in quasi tutta l'Europa, ho organizzato un sacco di jam dove ci siamo gasati e divertiti migliaia di volte, mi sono fatto tantissime amicizie bellissime con la gente della nostra cultura, mi ricordo anche la cucina ed i nomi dei loro piatti, le serate a parlare della storia delle loro crew e delle loro esperienze, della ricerca e continuo lavoro sulle nuove tracce, come fare i nuovi passi e come trovare le vie giuste per organizzare gli eventi e supportare la scena locale. Il giorno in cui sono diventato il Dj ufficiale della BreakingFIDS e Red Bull Italy. Queste sono state alcune delle mie esperienze più memorabili.
Tuttavia, vorrei anche sottolineare che le esperienze più belle che porto con me sono quelle delle migliori entrate dei bboy e bgirls. Quando vedi i talenti ballare in modo straordinario sui beat nuovi, su nuove creazioni, è la miglior ricompensa. Questo è il regalo più prezioso che possa esserci nelle battle di breaking.

 

Come mantieni fresco il tuo stile musicale e ti adatti alle nuove tendenze nel mondo breaking?

Beh, cerco sempre di rimanere aperto all'innovazione. Sono sempre alla ricerca di nuovi suoni, nuovi stili e nuovi artisti da incorporare nei miei set. La curiosità e la voglia di sperimentare sono fondamentali per rimanere freschi e stimolati nella mia carriera.

Grazie alla Solo Gas Recordz, siamo in grado di rilasciare nuove tracce ogni settimana o ogni mese su Spotify, a seconda del periodo. A volte prendiamo una breve pausa e poi riprendiamo a pubblicare. Tutte le nostre uscite sono disponibili su Spotify e su tutte le altre piattaforme musicali.
Non ci preoccupiamo di seguire le tendenze del mondo del breaking, perché siamo noi e la nostra band a creare le nuove tendenze. Cerchiamo di non guardare agli altri e di creare il nostro stile unico che dà il ritmo alle tendenze, costringendo gli altri a adeguarsi.

Come interagisci con i ballerini durante le performance? 

Durante la performance, cerco sempre di seguire i ballerini e di essere il più tecnico possibile nel mixing, cercando di fare scratching per permettere loro di ballare meglio e, a volte, fare killare per rendere la performance più dinamica ed interessante. Mi piace utilizzare entrambi i piatti e non capisco quei DJ che suonano con un solo piatto. Un DJ deve essere in grado di catturare l'attenzione e tagliare da entrambe le parti, interagendo durante la battaglia. Deve essere abbastanza veloce e capire il momento giusto per cambiare il pezzo, come mixarlo e come inserirlo. Questo è molto importante, perché quando c'è il cambio, non puoi perdere tempo a capire come mixare due tracce. Grazie a questa tecnica, è possibile mantenere il flusso della performance senza intoppi.

Un consiglio che vorrei dare a tutti i ballerini di breaking è quello di ascoltare il mixtape. Nel mixtape, i pezzi cambiano ogni minuto, ogni minuto e mezzo o ogni due minuti. Quando balli su un mixtape e senti che si avvicina un cambio, sai esattamente come adattarti. E’ un tempo tecnico per  mixare due tracce, ed è davvero breve, quindi ci si può adattare facilmente e continuare a ballare in attesa che entri il nuovo pezzo e mantenere la performance fluida. E’ importante sviluppare questa sensibilità per i bboys e bgirls.

Hai una comunicazione speciale con loro?

I ballerini mi vedono sempre pronto a caricarli e vedono che io sto dando il massimo. Allo stesso modo, vedono che io sono gasato, e quando lancio il break, spesso vedo molti di loro muovere la testa o alzare la mano per dare i props o dire "Bravo!".

Queste sono le cose belle che possono essere interpretate come una comunicazione speciale con i ballerini. Molte volte sono distanti dal palco, a seconda del luogo in cui siamo, che sia un club o un palazzetto, ma il linguaggio più importante dovrebbe essere sempre la musica. Quindi, io comunico con la musica, con i pezzi che suono, e quando riesco a far fare loro una cosa bella, questo è già una forma di comunicazione. Loro capiscono che il pezzo spacca e rispondono alla grande.

Come sono cambiati dei tempi da quando ho iniziato a fare questo lavoro. Cosa si è andato a perdere e cosa invece si è guadagnato?

Ho notato dei cambiamenti significativi nei tempi da quando ho iniziato questo lavoro, ma non direi che ho perso qualcosa, al contrario, ho guadagnato.

Nel 2007, le cose erano molto diverse rispetto ad oggi, soprattutto dal punto di vista organizzativo. Molte più persone hanno iniziato ad organizzare battaglie di breaking commerciali, e questo ha portato all'emergere di molti DJ. Ai tempi, non c'erano molti DJ dedicati al breaking, eravamo in pochi. Ma con l'aumento delle competizioni, la scena ha richiesto più DJ, ed è così che ho visto nascere un'ondata di DJ. Non tutti loro erano veri break DJ, alcuni non avevano giradischi da battle seri, avevano le loro consolline, alcuni bboys gli passavano i pezzi che devono mettere e suonavano ad alcuni eventi. Questo cambiamento è avvenuto perché, per gli organizzatori, spesso, cercare di risparmiare è diventata una priorità. E per risparmiare possono optare per un DJ locale invece di chiamare un professionista a cui magari devi coprire le spese di viaggio.
Per quanto riguarda la commercializzazione del breaking, ci sono state molte opportunità per me di suonare in tutta Europa e Italia, e sono grato per questo. Tuttavia, ho notato che la qualità della musica è andata a perdersi in alcune situazioni. Molti nuovi DJ non comprendono appieno cosa sia appropriato o meno in una competizione di breaking, e scaricano qualsiasi cosa abbiano mai sentito in una battle. Non sono consapevoli che molte di queste competizioni sono state create per essere trasmesse in diretta, quindi richiedono una selezione musicale specifica, per evitare problemi di copyright.
Alcuni nuovi arrivati possono non essere al corrente di queste dinamiche e finiscono per suonare musica che non è adatta. In ogni caso, noi nelle battle suoniamo una varietà di generi, che vanno dal rap al funk, dal breakbeat al bboy breaks e a qualsiasi cosa faccia parte della nostra cultura.
Molto importante è per i DJ di oggi diffondere questo messaggio. Devono conoscere tutta la musica che ha contribuito a fare la storia del breaking a livello mondiale, dalle sue origini negli anni '60 fino ad oggi. Questa conoscenza è essenziale e obbligatoria. Senza questa base di conoscenze, non si può diventare un bravo DJ di breaking.
È importante comprare dischi, fare girare i giradischi, e poi diventare bravi DJ nel mixing e nel scratching dei break. Questi sono elementi fondamentali, e tutti i DJ di successo sono passati attraverso questa formazione.
Purtroppo, molti DJ nuovi sembrano non avere familiarità con questi aspetti, e ciò ha portato a un calo nella qualità musicale nelle competizioni di breaking. Questi DJ non sanno cosa fare, e questo si riflette nella loro selezione musicale.

Come vedi l'evoluzione della musica nelle breaking nel corso degli anni?

L’ evoluzione musicale nel breaking non è cambiata dal punto di vista della qualità della musica fruibile, ma è cambiata dal punto di vista lavorativo e commerciale, come stavo dicendo prima.

L'evoluzione musicale è proseguita, e molti si sono dedicati a produrre beats. Tuttavia, da quei tanti che hanno iniziato, solo pochi riescono a farlo bene, forse 15-20 persone o forse trenta tra quei 200 che producono. Questi pochi ma bravi producono musica di qualità e investono tempo ed energie nella produzione.
Al contrario, molti preferiscono fare musica in modo superficiale, magari nella loro cameretta, senza dedicare il tempo e le risorse necessarie per apprendere seriamente l'arte della produzione musicale. Invece di studiare e investire, è più facile produrre due beats e caricarli online, pensando che qualche DJ li scaricherà. E infatti così succede, perché molti DJ non riescono a distinguere tra musica di qualità e musica di bassa qualità.
Devo ammettere che la qualità della musica sono peggiorate notevolmente a causa di questa situazione. Spesso poi non possiamo suonare la musica che vorremmo a causa dei problemi legati al copyright.
Altro aspetto da non dimenticare che molti ballerini non sanno ballare. Questo è un problema, perché molti ballerini novizi si affidano a set preconfezionati e non sanno come ballare su brani classici come quelli di James Brown o altri artisti ad esempio.
Molti giovani DJ e produttori di musica hanno perso di vista la qualità e l'arte della produzione musicale.

Se dovessi dare un consiglio a chi volesse intraprendere questa carriera cosa gli diresti?

Direi che, se volete prendere questa cosa sul serio, dovete farlo dal giorno 1. Dovete prendervi due giradischi e un bel mixer fin dall'inizio. Dovete anche comprare alcuni vinili almeno per iniziare e mixarli insieme. È importante anche acquistare qualche disco per poter praticare lo scratching e le basi per tagliare. Ma l'aspetto cruciale è utilizzare i giradischi, perché questa è la nostra arte. Sembrerà banale, ma se il breaking viene ballato sul floor, il break DJ usa il giradischi per tagliare i breaks, ed è un aspetto che non deve essere trascurato.

Per me, è molto importante. Io prima di suonare a una battle ho comprato il giradischi, ho comprato il mixer e soprattutto comprato tanti vinili. Dovete imparare tutto così, proprio come mi è stato insegnato. Il DJing è un'arte che coinvolge i giradischi e i vinili, e solo successivamente potete ampliare il vostro setup come preferite per rendere questo un vero lavoro. Ovviamente, non potrete portare con voi 500 dischi, ma almeno la cultura di questa arte deve essere rispettata fin dall'inizio.

Qual è emozione più grande vissuta da DJ Uragun e quale invece vorrebbe vivere?

Beh, la più grande emozione che ho vissuto è stata insegnare a un po' di allievi a suonare, e ora loro suonano in giro e ottengono serate. Suonano bene e fanno dei DJ set. Sono molto felice di essere riuscito a formare dei DJ che riescono ad andare in giro per l'Italia. È una grandissima emozione.
Un altro punto culminante è stata l'apertura del nostro circolo, il Boombox. Per tanti anni abbiamo organizzato centinaia, se non migliaia di jam, abbiamo radurano la scena, e ci siamo legati con tutta la squadra del Boombox Squad, ballerini, writers, mcs, djs, beatboxers, gruppi rap, e tutte le persone che sono passate a trovarci, vorrei ringraziare di cuore tutta la nostra gente che ha creduto in noi per un grande aiuto alla nostra casa dell'hip hop. Anche se non siamo più nella stessa città, ci vediamo spesso e condividiamo tante emozioni.
We think different, we think Boombox, forever. 
Quando poi vado a cercare i dischi nei mercatini, è un'emozione unica. Quando magari trovi un disco che ha un valore assurdo e lo paghi solo 1 euro, poi lo porti a casa, lo suoni e ti rendi conto di quanto valga, è davvero incredibile. Doppia emozione, doppio gas.
Mentre l'emozione che vorrei vivere beh, sto cercando di realizzare il sogno di fare il break DJ worldwide. Vorrei vivere nel mondo che ho creato, l’emozione di essere in studio coi ragazzi di Solo Gas Recordz, stare insieme a parlare, scambiare idee e creare musica, creare energia. Quell'energia che poi portiamo sul floor.

 

Vuoi aggiungere qualcosa?

Per concludere, prima di diventare un break DJ bisogna capire che ci sono tanti sacrifici e molte sfide da affrontare soprattutto se si vuole diventare qualcuno in questa bellissima scena.

Un abbraccio a tutti i ragazzi e ci vediamo in giro per le jam. Ascoltate Solo Gas Recordz (Dj Uragun, Dj Zapy, ILLAG, Madrock & special guests) su tutte le piattaforme musicali e seguite le mie crew Formless Corp e Boombox Squad su instagram. Grazie raGas. Ciao ciao!
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