Intervista a Laura Lunetta Presidente FIDS

Oggi abbiamo il grandissimo piacere di ospitare sulle nostre pagine la dr.sa Laura Lunetta, presidente Federazione Italiana Danza Sportiva. Prima di tutto ringraziamo per il tempo concesso. Un ruolo importante, un passato da ballerina di vertice e poi professoressa universitaria. Può dirci il percorso che la ha portata a coprire questo ruolo?

Dall’età di dodici anni la mia vita è stata caratterizzata da due attività: STUDIARE e DANZARE.

Nella Danza Sportiva agonistica ho raggiunto traguardi importanti come le finali nazionali ed internazionali nelle Danze Standard, nello studio ho raggiunto la laurea, i master, un dottorato di ricerca in ingegneria. Sono diventata professoressa universitaria.
Al centro dei miei studi c’è sempre stata la mia passione, lo sport che ho amato e che amo: LA DANZA SPORTIVA.

Sono convinta che le cose accadono se le desideri, se le sogni appunto. Sono diventata Presidente proprio perché l’ho sognato, così come ho desiderato sin dall’adolescenza diventare prima ballerina e poi il massimo Dirigente federale.
Quindi, come ha ben detto Shakespeare “noi siamo fatti della sostanza di cui sono fatti i sogni”. Io ho realizzato quello di essere l’unica donna Presidente della FIDS ma anche l’unica donna a capo di una Federazione Olimpica.

Prima di diventare Presidente sono stata relatrice in merito ai miei studi durante un grande evento svoltosi a Rimini dove vennero convocati i migliori ballerini delle diverse discipline.
In seguito ho ricoperto il ruolo di Responsabile del Centro Studi Federale con il compito di studiare le performances sportive degli atleti (sulla base di questi studi è stato redatto anche un testo ancora in uso nella Federazione).
La mia vicinanza agli Atleti è sempre stato fondamentale per me, motivo per cui poi mi sono candidata nel Consiglio Federale in qualità di rappresentante degli atleti, dedicandomi con grande impegno una volta eletta all’organizzazione dei raduni e delle trasferte degli Atleti di alto livello.
In seguito, ho ricoperto il ruolo di Coordinatore del Settore Arbitrale Federale  e quello di Vicepresidente Vicario federale.

Ha trovato quali analogie tra il suo essere atleta e il ruolo attualmente ricoperto? Quali sono e difficoltà più grandi che ha incontrato?

Essere Atleta è stato determinante per affrontare le difficoltà quotidiane ed il raggiungimento degli obiettivi preposti con la medesima passione, determinazione e spirito sportivo con cui affrontavo i duri allenamenti e le competizioni.

Prima mi alzavo con l’obiettivo di allenarmi e di prepararmi al meglio per le competizioni, oggi con l’obiettivo di dare il meglio per questo meraviglioso movimento della Danza Sportiva, assai articolato perché annovera al suo interno più di 50 discipline differenti tra loro.
Essere alla guida di una disciplina sportiva praticata sin da bambina mi permette di conoscere appieno le reali esigenze e le peculiarità di questo Sport, così affascinante e complesso.

Come ha appreso la notizia dell'inserimento della breakdance come disciplina Olimpica?  Qual è il rapporto tra entusiasmo e opportunità da una parte e carico di responsabilità dall’altro?

Ho appreso con grande gioia ed entusiasmo la notizia dell’inserimento della Breaking come disciplina olimpica, consapevole che possa rappresentare una meravigliosa opportunità per tutto il mondo della Danza Sportiva e per la visibilità dell’intero movimento. 

Per poterla sfruttare al meglio e con il massimo impegno ho realizzato, assieme ai miei collaboratori e ai Responsabili tecnici, importanti risultati che solo un anno fa erano a dir poco impensabili: l’organizzazione di una serie di Raduni presso il Centro di Preparazione Olimpica dell’Acquacetosa a Roma per consentire ai probabili Atleti Olimpici una preparazione tecnico atletica ai massimi livelli.
Ho stretto importanti rapporti, per la prima volta in assoluto nella storia della nostra Federazione, con i Gruppi Sportivi delle Forze Armate che annoverano Atleti di altissimo livello di altre importanti Federazioni. A tal proposito sono davvero orgogliosa di annunciare che per la prima volta due Atlete della Danza Sportiva, in particolare della disciplina Breaking, sono entrate a far parte del Gruppo Sportivo “Fiamme Azzurre” del Corpo di Polizia Penitenziaria.
Sono certa che siamo pronti per affrontare al meglio questa straordinaria sfida a cinque cerchi consapevoli della grande opportunità e con il massimo impegno.
Il mondo Olimpico è un mondo nuovo per noi della Danza Sportiva, per questo motivo mi sono affidata completamente alla grande competenza ed esperienza del CONI ed ai suoi vertici e con questi presupposti sono certa che i risultati arriveranno giorno dopo giorno.

Quali sono i suoi campi di intervento e le sue responsabilità all'interno della Federazione? E quali sono i rapporti con il CONI?

Come Presidente Federale ho la gestione amministrativa, politica, organica e strutturale della Federazione.

Le relazioni e i rapporti con le istituzioni hanno un ruolo fondamentale nella direzione della politica sportiva, al fine di consolidare delle collaborazioni costruttive per la realizzazione di importanti progetti e obiettivi.
In particolare sono fondamentali i rapporti con il CONI ed il Presidente Giovanni Malagò è molto vicino alle esigenze delle Federazioni e di tutto il mondo sportivo.

Sono legata al Presidente Malagò da un profondo rapporto di stima e fiducia. È un Dirigente e uomo di Sport da cui ogni giorno imparo e che per me è infinita fonte di ispirazione. Mi ha accolta nella famiglia dei Presidenti Federali con una premura veramente inaspettata.

Può dirci come avviene il processo di selezionare un atleta Olimpico? Quali sono le manifestazioni a cui deve partecipare per ottenere punteggi ranking?

La Danza Sportiva entra per la prima volta a far parte del mondo olimpico e ha dovuto seguire le direttive della Federazione Internazionale WDSF e le sue linee guida, che ha stabilito altresì un percorso di competizioni di qualificazione olimpica. Gli Atleti pertanto vengono selezionati attraverso le competizioni denominate World Series e attraverso i Games continentali e il Campionato del Mondo. 

Qual è il percorso che dovrebbe intraprendere un bboy o una bgirl che sogna di diventare atleta della nazionale?

Un B-boy o una B-girl che sogna di diventare Atleta nazionale deve frequentare assiduamente le lezioni, allenarsi quotidianamente e ovviamente tesserarsi presso una Associazione Sportiva affiliata alla Federazione Italiana Danza Sportiva.
Come in tutti gli Sport, servono poi costanza, sacrifico, grande impegno e determinazione unitamente ad una forte passione.


Può condividere alcuni dei principali obiettivi e priorità che la federazione ha stabilito per sviluppare il talento italiano nella breakdance?

La FIDS organizza annualmente il Campionato Assoluto e il Campionato di Categoria che sono i due eventi sportivi che danno la possibilità al Direttore Tecnico di valutare l’andamento degli atleti e di scoprire i nuovi talenti.
Attraverso la classifica nazionale e internazionale, gli atleti sono convocati ai raduni dove hanno la possibilità di interagire con i nostri Tecnici federali ma anche con i responsabili della Preparazione Olimpica del CONI e con i medici e gli specialisti dell’Istituto di Medicina dello Sport.


Qual è il rapporto tra la Federazione e le scuole danza nello specifico le scuole Breaking?

I rapporti tra FIDS e ASD sono regolamentati dallo statuto e dal regolamento organico federale. Gli adempimenti che una Associazione sportiva deve assolvere sono molteplici ma è opportuno chiarire che ad oggi essendo la Danza uno Sport riconosciuto dal CONI e dal CIO il rapporto non è fra Federazione e scuola di danza, bensì fra FIDS e Associazione Sportiva Dilettantistica affiliata. 


Quali risorse e opportunità la Federazione offre agli allenatori e insegnanti di breakdance in Italia per migliorare la qualità dell'allenamento e dell'istruzione?

La FIDS organizza annualmente attraverso il Settore Tecnico Federale e la Scuola Federale corsi per diventare Tecnici di Danza Sportiva; un tecnico deve obbligatoriamente seguire tali corsi per avere l’idonea qualifica e abilitazione per operare in una Associazione sportiva affiliata e usufruire anche delle agevolazioni fiscali che prevede la normativa sportiva.


Quali iniziative o programmi la Federazione sta implementando per identificare e sviluppare i futuri talenti della breakdance in Italia?

Già dal prossimo mese di novembre il Direttore Tecnico ci presenterà il programma per la nuova stagione che dovrà prevedere la calendarizzazione degli eventi sportivi, dei raduni per i probabili Olimpici e le nuove linee guida per selezionare la squadra giovanile in vista degli Youth Olimpic Games 2026 di Dakar.

Qual è la sua opinione sul livello di competitività degli atleti italiani di breakdance a livello internazionale, e quali sono le aspettative per il loro futuro?

Le aspettative sono ovviamente di portare a casa una medaglia Olimpica; al momento abbiamo ottime possibilità soprattutto con le B-girls ai vertici della ranking internazionale ma abbiamo buone prospettive anche con i B-boys che si stanno impegnando duramente per aumentare il livello delle loro prestazioni. Sono certa che i risultati verranno di pari passo.


Quali sono le strategie a lungo termine della federazione per consolidare la posizione dell'Italia nel panorama internazionale della breakdance e contribuire al successo dei suoi atleti a livello globale?

La squadra Breaking scelta dalla Federazione si sta impegnando molto per dare agli atleti tutte le possibilità di allenarsi e concentrarsi sugli obiettivi da raggiungere. Due atlete sono entrate nel corpo di Stato delle Fiamme Azzurre, stiamo lavorando per trovare delle opportunità anche per i B-Boys, molto dipenderà dai risultati ottenuti nelle qualificazioni.

Noi però vogliamo investire anche sui giovani talenti, risorse preziose per il domani della nostra Federazione. Stiamo già guardando oltre i Giochi Olimpici di Parigi 2024, ponendoci degli obiettivi a lungo termine. 


Per concludere, desideriamo conoscere il suo punto di vista su un tema che attualmente genera divisioni nel mondo del breaking. Molti vedono il breaking come una forma d'arte completa, intrisa di diversi elementi culturali profondamente radicati nell'hip hop. Qual è la sua risposta a coloro che ritengono che l’avvento delle olimpiadi possa ridimensionare l'importanza culturale della breakdance, trasformando così i ballerini in mere figure sportive col rischio di fare privilegiare individualismi a discapito dell’aspetto aggregativo, di crew, che era uno degli elementi distintivi e indivisibili della breakdance?

La Danza Sportiva, come indica il nome stesso, rappresenta un perfetto connubio tra arte e sport. Entrambi gli aspetti devono essere preservati e rispettati.
L’aspetto sportivo, insito in una Federazione Sportiva Nazionale riconosciuta dal CONI, con i suoi principi quali il fair play, il rispetto per le regole, i valori propri dello Sport che caratterizzano il movimento. L’aspetto culturale, altresì fondamentale, rappresenta un valore aggiunto ed un punto di forza da potenziare nel rispetto delle origini, senza snaturare le peculiarità tipiche di questa disciplina.