Intervista ad Agne

Manca poco alla finale Red Bull BC One di Parigi. A Rappresentare l'Italia ci sarà lei, Agnese Quinti, bgirl Agne. Da poco si è affacciata alla ribalta del grande pubblico del breaking ma il suo stile e la sua creatività non hanno lasciato indifferenti. Abbiamo il grandissimo piacere di ospitarla sulle nostre pagine e poterle fare qualche domanda per conoscerla meglio.

Come hai iniziato a praticare breaking e cosa ti ha spinto a voler diventare una bgirl?

Ho iniziato a ballare breaking all’età di 7 anni. Vidi uno street show a Roma per caso nel 2009 e me ne sono innamorata subito, inoltre sono cresciuta a braccetto con Missy Elliott, Run DMC, Besties boys, James Brown…

Quali sono state le maggiori difficoltà che hai affrontato nel percorso per diventare una bgirl di successo?

Non ho avuto ‘difficoltà’ nel mio percorso, ho sempre vissuto il breaking come un gioco, divertimento, metodo di sfogo. Forse l’unica più grande difficoltà è stata trovare il luogo dove allenarmi. Ho avuto un periodo della mia vita (2019-2021) in cui mi allenavo per strada sotto ai portici ovvero ‘La Standa’, un posto storico underground di Grosseto in cui sono passati i grandi BBoys e Bgirls della scena italiana.

Cosa c’è dietro il successo della Red Bull BC One Italia? Quanti e quali sacrifici?

Dietro il successo della Red Bull BC One Italia c’è un lungo percorso, non a livello di ‘preparazione per la battle’ ma a livello umano. Ho avuto un periodo in cui non stavo bene durante e post pandemia, il breaking mi aiutava a distrarmi, a farmi sentire libera in quattro mura. Non avrei mai partecipato se non fosse stato per la mia famiglia che visto i tanti sacrifici fatti mi ha spinto ad avere il mio riscatto.

Come riesci a coniugare lo studio, gli impegni e l'allenamento? Quanto è importante una corretta pianificazione e gestione del tempo?

Per me è molto importante la pianificazione e gestione del tempo. La mattina presto mi sveglio, faccio una scheda di allenamento fisico, torno a casa e studio fino a ora di pranzo. Dopo mi riposo qualche ora, riparto con lo studio e la sera torno ad allenarmi con il breaking e ad insegnare. Credo che avere una routine mi aiuti ad essere produttiva in ogni ambito della mia vita.

Come ti stati preparando per Parigi?

Riguardo alla preparazione per Parigi ho pensato solo a vivermi la bellissima esperienza a cui andrò incontro con tutta la leggerezza possibile. Ho la testa vuota, senza aspettative e solo con una grande voglia di ballare. Ovviamente mi sono messa sotto a ‘pulire’ gli errori e a migliorare il mio ‘arsenale’ chiedendo anche aiuto. Ringrazio tantissimo Kacyo, Alessandrina, Amaro ed il Bstudent per avermi aiutata a mantenere la mia leggerezza prima di Parigi.

Come la cultura hip-hop ha influenzato la tua vita e la tua danza?

Sono nata nella cultura Hip Hop, Mia mamma e mio Babbo mi hanno cresciuta con la musica.

Ovviamente l’Hip hop ha influenzato la mia vita, riesco a vedere arte anche in mezzo alla monotonia.

Qual è il tuo processo di allenamento per mantenerti al massimo livello?

Il mio processo di allenamento si basa su una preparazione fisica che mi permette di essere più resistente e prevenire gli infortuni, solitamente la pratico la mattina per 3/4 volte a settimana. Il pomeriggio invece mi alleno con il breaking.

Qual è il processo creativo delle tue skill?

Il processo creativo delle mie skill è la ricerca. Sono in costante ricerca con il mio breaking, prendo molta ispirazione dagli ‘errori’ e dai movimenti innaturali.

Chi sono le persone a cui ti ispiri?

Non ho una vera e propria ispirazione nel mio breaking, tutto ciò che mi circonda mi ispira, anche ciò che è più distante dalla mia disciplina.

Battle due vs due o singole e perchè?

Sono due modalità di battle completamente differenti per me, ma se devo scegliere anche se non ho avuto modo di farne tanti dico il 2vs2. Adoro le connessioni e credo che all’interno di un 2vs2 siano la chiave per vincere.

La persona che ti critica di più, quella che ti dà più carica e il/la tua più grande fan?

Penso che la persona che mi critica di più sono proprio io. Quelle che mi danno più carica sono Bgirl Undici e Alessandrina. Per quanto riguarda il mio più grande fan dico mia sorella insieme alla mia famiglia.

La vita da bgirl è più una vita di rinunce (quali ti pesano di più?) o di opportunità?

Ovviamente penso che la vita da bgirl sia una vita piena di opportunità. Quale miglior modo se non la danza di esprimere la propria arte con il proprio corpo?

Ti si sono aperte nuove possibilità oltre il mondo breaking dopo la vittoria della Red Bull?

Certo, ho avuto modo di fare le mie prime giurie, il mio primo workshop, essere invitata ad eventi internazionali, ma soprattutto condividere il mio mindset, il mio breaking e la mia visione con persone nuove.

Dove ti vedi da qui a 5 anni?

Onestamente ancora non ci ho pensato, ma sicuramente su un qualsiasi floor a ballare.

Cosa pensi che il breaking possa insegnare alle persone al di là della danza stessa?

Credo che il breaking oltre alla danza stessa possa insegnare come essere pazienti, il controllo della propria vita, il cercare una soluzione ai problemi, l’organizzazione e il benessere sia fisico che mentale.

Al momento, almeno in Italia, le ragazze che si avvicinano alla break-dance sono decisamente meno dei ragazzi, secondo te qual è la ragione e come si potrebbe superare questo divario?

Se devo essere sincera mi sono ritrovata in una situazione completamente differente, Insegnando nelle scuole mi sono accorta di avere più ragazze che ragazzi all’interno dei miei corsi, credo e spero nella nuova generazione nel cambiamento.

Quali sono le tue valutazioni sull'importanza dell'uguaglianza di genere nella scena del breaking?

Credo che la divisione delle categorie BBoy e Bgirl sia necessaria per una questione anatomica del corpo umano maschile e femminile. Credo che ogni genere abbia il suo punto forte, come credo anche che una bgirl possa essere allo stesso livello di un BBoy. Inoltre penso che le bgirls dovrebbero smettere di paragonare il proprio livello ad altre bgirls e iniziare a farlo anche con i BBoy.

Quali sono per te (se ci sono) le principali caratteristiche che distinguono il modo di ballare delle Bgirls rispetto ai Bboys?

Credo non ci siamo grandi differenze tra Bboy e Bgirl, ma una sottilissima è quella della creatività. Credo che le bgirl siamo più creative dei BBoy che alcune volte si orientano più sul lato della dinamicità.

Quale consiglio ti senti di dare alle ragazze che desiderano entrare nel mondo del breaking?

Non fatevi influenzare da coloro che credono che il Breakin non faccia per voi solo perché non è ‘femminile’ siate libere di fare ciò che amate e di esprimere quello che siete, cambiate le cose dall’interno e prendetevi le vostre rivincete.

Per concludere puoi dirci qual è l’emozione più bella vissuta fino ad oggi e quale invece vorrebbe vivere Agnese Quinti?

L’emozione più bella vissuta fino ad oggi è stata l’essere riconosciuta per ciò che faccio da persone che fanno parte del mio mondo. Ancora non so quale emozione vorrei vivere, so solo che quelle più belle sono quelle che ancora non conosci.