Intervista a SpiderGirl

E' una delle tre bgirl italiane che andrà a giocarsi un posto tra le migliori 16 al mondo per l'olimpiade di Parigi. E' la più giovane ed ha appena conquistato la vittoria agli assoluti FIDS categoria 16-18. Una vittoria che va ad aggiungersi ad altri successi. Abbiamo il grandissimo piacere di fare qualche domanda a Chiara Ceseri, per tutto il mondo breaking SpiderGirl per scoprire cosa c'è dietro alle sue vittorie ma anche per conoscere la sua storia, il suo pensiero e quali sono i suoi obiettivi.

Grazia Chiara per il tempo, prima di iniziare, per chi non lo conoscesse, puoi spiegarci com'è nato il tuo nome da Bgirl?

Il nome spidergirl è nato perché ancor prima di iniziare a ballare facevo una mossa che richiamava appunto un ragno, quindi una volta entrata in sala il maestro ha deciso di chiamarmi così, perché è stata la prima mossa che mi ha visto fare.

Come hai scoperto il breaking e cosa ti ha spinto a iniziare?

Ho scoperto il breaking a una festa di paese, dove si esibivano tantissime discipline di danza. Quando è arrivato il momento della break dance i miei occhi si sono illuminati e da quel momento ho capito che quello era ciò che volevo fare.

Come descriveresti il percorso dagli inizi fino ad oggi? Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato e come le hai superate?

inizialmente per i primi 4 anni non mi sono mai allenata seriamente, solo un’ora a settimana, poi ho capito che se volevo arrivare da qualche parte dovevo dedicarmi di più. Ho iniziato ad allenarmi ogni giorno e a fare tanti sacrifici. Ci sono state difficoltà all’inizio ad essere accettata tra gli altri breakers, perché era molto diffuso lo stereotipo del fatto che fossi ragazza e quindi automaticamente più debole e molti di loro non volevano fare battle con me. Sinceramente questa cosa non mi ha mai toccato molto e ho continuato sempre per la mia strada mettendo tutta me stessa in quello che facevo.

Puoi dirci della tua esperienza francese? Cosa ti ha dato in termini non solo di breaking ma soprattutto umani e quali differenze hai trovato rispetto alla scena italiana?

Essere in una crew francese ti forma molto sia dal punto di vista artistico che come persona. Tutto è cominciato 7 anni fa quando a una gara a Pisa incontrai due ragazzi francesi insieme al loro maestro, Paolo Bboy Never. Lui mi notò e mi chiese di andare da loro in Francia per un allenamento. Quell’allenamento andò molto bene e mi chiese di entrar a far parte della loro crew, Flow killerz crew. Da quel momento ho iniziato a gareggiare con loro e fare tante gare all’estero. Una delle differenze più grande che ho notato con questa esperienza è che in Francia il breaking viene valorizzato molto di più che in Italia sia come arte che come sport. Sono riuscita ad instaurare rapporti con ragazzi che non parlano la mia lingua e a relazionarmi con loro come se provenissimo dallo stesso paese.

Qual è stato il momento più importante fino ad oggi?

Il momento più importante fino ad oggi sono senza dubbio gli europei di Manchester del 2022. Grazie a quella gara, nella quale mi sono classificata al settimo posto, mi si sono aperte tantissime strade. Sono entrata in nazionale e ho capito davvero che voglio raggiunge tutti i miei obbiettivi.

Chi sono i tuoi punti di riferimento?

Nel breaking non ho dei punti di riferimento specifici, perché cerco di apprendere da tutti quanti. Cerco di sviluppare una mia identità e non somigliare a nessuno. Se dovessi scegliere dei punti di riferimento starei ore a guardare bboy Victor e bgirl Ami.

 

Partecipi a diversti tipi di battle, e in diverse sei stata vincitrice, dagli 1vs1 fino ai Bonnie & Clyde. Che differenze trovi e hai qualche preferenza?

In genere preferisco fare gli 1vs1 ma quando faccio le gare in gruppo o in coppia riesco a sentirmi con meno pressione e a volte anche a ballare meglio.

Quanto ha inciso la cultura hip hop nella tua formazione come bgirl?

Iniziando a ballare con bboy led la cultura hip hop è stata alla base della mia crescita. Ad ogni lezione ritagliavamo 10 minuti per apprendere qualcosa in più sulla storia del breaking. Sono felice di avere queste conoscenze nel mio arsenale.

Cosa cerchi di comunicare con le tue performance? C’è un messaggio o un’emozione che vorresti trasmettere?

Quello che cerco di trasmettere è sentirsi liberi, forti e sicuri di se stessi. Cerco sempre di diventare un tutt’uno con la musica e scordarmi di tutti i problemi. 

Oltre al breaking cosa fa nella vita e che interessi ha Chiara Ceseri?

Oltre al breaking mi piace dedicare il tempo alla mia famiglia, al mio fidanzato e ai miei amici. Mi piace tanto vedere altri sport, infatti seguo molto il calcio. Ovviamente devo anche studiare, quindi la maggior parte del tempo è occupata da quello.

Quanto tempo dedichi all'allenamento e come riesci a conciliare il breaking con gli altri impegni ?

Mi alleno 6 giorni su 7 minimo due ore al giorno. L’unico trucco per riuscire a fare tutto è l’organizzazione: se strutturo al meglio le mie giornate riesco a fare tutto in modo ottimale.

 Apriamo il capitolo nazionale, cosa significa per te rappresentare l’Italia ?

Rappresentare l’Italia a 17 anni è una sensazione bellissima. Mi ritengo molto fortunata anche se sono consapevole che se sono arrivata dove sono è grazie al mio duro lavoro e che devo continuare ogni giorno.

Alla tua età essere tra le atlete che andranno a giocarsi la qualificazione per Parigi possiamo dire che è già una vittoria. Come hai vissuto questo percorso?

E' stato un percorso complicato, perché purtroppo ho avuto problemi di salute che mi hanno costretto a saltare gli europei e una gara in Brasile. Sono arrivata a Hong Kong dove le probabilità di farcela erano davvero basse, ma per fortuna, grazie all’aiuto delle persone vicino a me e al fatto che non ho mai smesso di crederci, sono riuscita a qualificarmi per le prossime gare.

Come ti stai preparando alle battle da cui usciranno le 16 bgirls che andranno a Parigi?

Non è cambiato molto il mio metodo di allenamento prima di questa notizia. Mi alleno sempre cercando di migliorarmi ogni giorno con l’obbiettivo di mostrare a tutti cose nuove nelle prossime gare

Che rapporti ci sono con Antilai e Alessandrina e più in generale con il team azzurro?

Il mio rapporto con Antilai e Alessandrina è davvero bello, non pensavo di potermi trovare così bene con ragazze soprattutto più grandi di me. In generale con il team azzurro siamo diventati una grande famiglia, ci divertiamo tantissimo insieme ogni volta che ci incontriamo per allenarci.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri? C’è qualcosa che sogni di realizzare?

Il mio obbiettivo principale è migliorarmi quotidianamente e raggiungere tanti traguardi con il breaking. E' un percorso complicato ma sono certa che ce la farò. Non ho obbiettivi specifici in testa perché penso che si può fare sempre di più di quello che si crede.

Se una bimba in un battle si avvicinasse a te e ti dicesse che vorrebbe diventare una ballerina proprio come te quali consigli gli daresti?

Le direi che deve metterci tutta sé stessa e che i sacrifici da fare sono tanti, di non ascoltare quello che dicono gli altri ma di proseguire per la propria strada. Tutto è possibile, bisogna solo volerlo.