Intervista a BBoy Edo.
E' uno dei bboys delle nuove generazioni più promettenti. Più che una promessa, una splendida realtà per il breaking italiano, perchè nonostante la giovane età ha già vinto diverse battle contro avversari di livello, in ordine di tempo ultimo successo è stata la vittoria agli assoluti FIDS categoria 16-18.
Abbiamo il piacere di fare alcune domande a Edoardo Consolati, per il mondo del breaking bboy Edo. Ciao Edo, grazie per la tua disponibilità, puoi dirci come hai iniziato a praticare breaking?
Ho iniziato a ballare verso la fine del 2015, ero piccolo ed insieme alla mia famiglia andai a vedere uno spettacolo della scuola in cui mi alleno tutt’ora, la Candies’ Academy, in cui vidi per la prima volta dal vivo hip hop e breaking. Non sapevo minimamente cosa fosse e decisi di provare a fare qualche lezione. Per i primi due anni ho fatto lezioni con un ragazzo che, una volta smesso di insegnare in quella scuola, non ho più visto purtroppo. Ballare mi piaceva, iniziai anche un corso di hip hop e lo feci per 5 anni, ma ho capito era il breaking ci ciò che volevo fare realmente dopo un paio di anni, quando arrivó il nuovo insegnante, bboy Fleax, e cominciai ad approcciarmi anche al mondo delle battle.
Hai già ottenuto diverse vittorie e riconoscimenti; puoi raccontarci cosa c'è dietro questi successi? Quali sono state le principali difficoltà che hai affrontato nel tuo percorso e come le hai superate?
Parto dicendo che secondo me non c’è una formula specifica per tutti e per tutto, l’allenamento è sicuramente una componente fondamentale e non va mai tralasciato, ma penso che a volte sia meglio fermarsi e cercare di capire se si sta facendo tutto nel modo giusto e cercare di capire se c’è qualcosa che non va.
Molte volte mi è capitato di non avere ispirazione, di “eseguire” e non prestare attenzione a ciò che faccio in un allenamento, in battle o nella vita di tutti i giorni anche in cose che non riguardano il breaking, ad esempio lo studio. La chiave è, secondo me, essere curiosi e cercare di rendere tutto a proprio vantaggio. Prendere e cercare di adattare al proprio breaking e alla propria vita i comportamenti, le idee e i concetti di altre culture. Un esempio semplice sono le quattro discipline dell’hip hop. A me ad esempio piace molto il cinema e certi personaggi e certe situazioni sono per me d’ispirazione.
Sperimentare e mettersi in difficoltà sono ciò da cui si può ricavare di più e soprattutto guardare e non avere paura di chiedere o confrontarsi con i più grandi e forti, perché se in qualche modo loro ce l’hanno fatta a diventare così come sono, penso che un modo ci sia per tutti. Bisogna solo trovare il proprio.
Quale scuola frequenti e come riesci a conciliare gli impegni scolastici con il breaking? Quali strategie adotti per gestire al meglio il tuo tempo?
Io frequento un liceo scientifico sportivo e quest’anno sono in seconda. Organizzo tutta la settimana di studio in base agli allenamenti che ho, e come ho anche già detto prima, essere curiosi è importantissimo anche nello studio, in modo da non rendere inutile il tempo che si occupa studiando. Cerco più che altro di fare qualsiasi cosa per me stesso e non per qualcun altro come il professore o l’insegnante, così che se mi capita di dover studiare molto in una giornata, ritaglio il tempo per l’allenamento e poi studio come se stessi leggendo un libro o guardando un film, senza stress.
Che progetti hai per il futuro? Vedi il breaking e il mondo del ballo come professione o hai altri progetti?
Di sicuro il mio progetto prevede il breaking e questo ambiente al primo posto, girando il mondo e vivendo grazie a questo, magari un giorno insegnando o competendo. Però vorrei comunque avere la possibilità di lavorare in altri ambiti e avere un titolo di studio che mi permetta di fare diverse cose, in particolare mi piacerebbe studiare fisica all’università.
Come organizzi i tuoi allenamenti? Ci sono routine o esercizi specifici che consideri fondamentali per il tuo successo?
Di solito suddivido gli allenamenti in una parte di studio, sperimentazione e anche freestyle, una parte in cui alleno il fiato provando le mie entrate, correndo o facendo altri esercizi di resistenza, e una parte di workout. La prima parte di studio e sperimentazione c’è in tutti i miei allenamenti, mentre la parte di resistenza e workout 3 volte a settimana. Anche in base agli eventi in programma i miei allenamenti cambiano. Concentro gli allenamenti sui round da fare in battle se sono vicino ad un grosso evento, ma cerco di staccare e non pensare più ai round quei 2/3 giorni prima della battle.
Come sviluppi le tue "skills"?
Molte delle mie skills sono evoluzioni di skills vecchie che non usavo più e che inizialmente avevo sviluppato su delle basi o degli incipit che mi avevano dato i miei insegnanti o le persone con cui ho fatto lezione. Molte volte faccio freestyle con un concetto da mantenere, come fluidità oppure threads o cambi di livello. Da lì mi soffermo su passaggi che mi piacciono particolarmente e li sviluppo cercando di mantenere la dinamica, i cambi di livello e direzione, originalità e musicalità.
Ci sono bboys a cui ti ispiri?
Non c’è qualcuno in particolare, ma oltre a bboy e bgirl mi piace ispirarmi ad altre discipline, ad esempio in questo periodo sto guardando e cerco di ispirarmi al karate e ad altre arti marziali. Mi ispiro anche a film e personaggi particolari e che magari fanno un qualcosa di particolare che è adattabile al breaking attraverso dei concetti o dei dettagli.
Quali sono le figure più significative che stanno dietro alle tue vittorie?
Le persone che più di tutte mi hanno aiutato a migliorare e ad essere quello che sono ora sono bboy Fleax della Funkabbestia crew, che mi ha per la prima volta mostrato la possibilità di fare battle e mi ha dato la prima spinta per appassionarmi realmente al breaking, bboy Rubio della Non di Sangue crew, con cui mi alleno tuttora e che mi ha aiutato a capire il senso del breaking e mi ha dato e continua a dare tantissimo, non solo a livello di breaking e di idee ma anche a livello umano e culturale, con tutto quello che sta dietro alla cultura hip hop. Con lui ho fatto e sto facendo un vero e proprio percorso, migliorando passo dopo passo e trattando problema dopo problema e ancora ora continua ad essere un mio grande punto di riferimento. Quello che faccio, infine, è anche grazie a mio padre e mia madre che per permettermi di andare a certi eventi e ad allenarmi fanno grandi sacrifici.
Nonostante la tua giovane età, hai già ottenuto successi importanti. Qual è stata
l'emozione più intensa che hai provato grazie al breaking?
Penso che vedere il Redbull bc one cypher Italy del 2022 dal vivo e “da fuori” visto che ancora non posso partecipare per l’età, sia stato uno dei momenti più belli e importanti per me. Forse è stato il fatto che non avevo nessun pensiero poiché non dovevo partecipare, ma è stato importante per me ritrovarmi coinvolto in un ambiente come quello e salutare tutta quella gente, incontrando praticamente tutta la scena italiana riunita lì per un evento così grande. È stato per me d’ispirazione, mi ha ricordato uno dei motivi per cui mi piace l’hip hop ritrovando tutte quelle persone e tutti così gasati e impegnati a fare del loro meglio in battle.
È stato un evento indimenticabile e riviverlo anche l’anno scorso è stato altrettanto significativo, non vedo quindi l’ora, l’anno prossimo, quando finalmente potrò partecipare, di provare a lasciare il mio segno ad un battle del genere.
Noi abbiamo l'ambizione di parlare ai ragazzi che si stanno avvicinando a questo mondo e vorrebbero conoscerlo meglio. Dal tuo punto di vista, cosa ti ha dato il breaking e perché un ragazzo dovrebbe scegliere di praticarlo?
Il breaking è innanzitutto un modo per esprimere se stessi. Per me è affascinante il fatto che, con il breaking e anche le altre discipline dell’hip hop, si possano creare infinite variazioni, modi di ballare, modi di interpretare la musica non avendo alcun vincolo ed essendo totalmente liberi. Sei tu che decidi come farlo, dando il dovuto rispetto per chi ha inventato per primo le foundation e trovato il proprio stile, lavorando e dedicandoci tempo e da quello prendere ispirazione e metterci poi del tuo. Il breaking è in continuo cambiamento e dà la possibilità di migliorare sempre, senza una forma definitiva e che diventa poi monotona ma sempre in cambiamento. Ti dà la possibilità di conoscere persone da tutto il mondo,
imparare ed insegnare cose che vanno ben oltre l’aspetto tecnico, e ti insegna che non ci si deve mai accontentare. Questi sono i motivi per cui ballo.
Per molti, la cultura hip-hop è essenziale per praticare breaking e diventare un bboy di successo. Qual è la tua opinione?
Io credo che la cultura hip hop sia fondamentale per capire quello che si sta facendo. Guardare e capire la storia, il modo in cui le persone che hanno dato inizio all’hip hop vivevano e il motivo per cui lo hanno fatto è importantissimo per riportare anche nella nostra vita e nel nostro breaking il meglio degli ideali dell’hip hop. E questo ci deve spingere a fare sempre meglio, facendo evolvere la scena e l’hip hop, ma senza dimenticare le idee di unione e voglia di migliorarsi che hanno dato inizio a tutto.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro? Dove ti vedi tra cinque anni?
Quello che voglio nei prossimi anni è farmi notare di più all’estero e rappresentare in grandi eventi come il Redbull bc one. Uno dei grandi obiettivi che ho è qualificarmi per le Olimpiadi giovanili di Dakar 2026 e anche oltre a quello spero di riuscire a lasciare il mio segno e ispirare le persone negli anni, migliorandomi sempre e non fermandomi mai, non accontentandosi mai.
Tra cinque anni mi vedrei a girare il mondo, allenandomi per eventi sempre più importanti e cercando di raggiungere la miglior versione di me stesso, come sto cercando di fare adesso.
Ai ragazzini che ti vedono ballare e dicono "mi piacerebbe diventare come lui" che consiglio daresti?
Se ci fosse qualcuno che pensasse così, già ne sarei veramente felice. Ma in ogni caso io direi di avere degli obiettivi, anche grandi, e personali, che si vogliono davvero raggiungere e per cui si è disposti a sacrificare tempo e fatica. Guardare e interessarsi alle persone che hanno raggiunto certi obiettivi e capire, anche chiedendo, come hanno fatto e cercare di prendere il meglio da ciò, riportandolo nel proprio percorso per raggiungere il proprio obiettivo. Questo per non diventare la copia di qualcun altro cercando di raggiungere obiettivi non tuoi, ma la miglior versione di se stessi.